Comunicato stampa, 18.09.2017

Costruire ponti e creare coalizioni per affrontare i temi concreti che costituiscono le priorità della politica estera svizzera: questi sono gli obiettivi perseguiti lunedì a New York dal consigliere federale Didier Burkhalter all’apertura della 72a Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

All'interiore della 72a Assemblea generale dell’ONU a New York.
La 72a Assemblea generale dell’ONU a New York. © Keystone/Li Muzi

Dopo Ginevra, è nella sede principale dell’ONU che il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha sostenuto la posizione della Svizzera sull’acqua, possibile fonte di conflitti legati alla sua scarsità, ma anche vettore di pace. Le raccomandazioni formulate la settimana scorsa dal gruppo di lavoro Acqua, pace e sicurezza, voluto dal nostro Paese, sono state discusse a New York e i partecipanti all’incontro si sono chiesti come incentivare, soprattutto in Medio Oriente, la collaborazione transfrontaliera nell’ambito della gestione delle risorse idriche.

Didier Burkhalter ha esortato a creare un gruppo di Paesi alleati determinati a sostenere la causa della gestione dell’acqua come vettore di pace e sicurezza nel mondo. Oltre al Geneva Water Hub, che si svilupperà in Svizzera, «vorremmo che altri Stati si unissero a noi in questo processo», ha spiegato il consigliere federale, per il quale una mobilitazione a New York potrebbe, e dovrebbe, portare a una risoluzione del Consiglio di sicurezza in merito a una questione ormai fondamentale per il futuro del pianeta.

Didier Burkhalter ha anche invitato a migliorare la prevenzione dei conflitti tramite un uso coordinato degli strumenti di cui dispone l’ONU, dal rafforzamento della pace e della sicurezza fino alla difesa dei diritti umani e alla politica di sviluppo. «L’Appello del 13 giugno 2016, un’iniziativa svizzera che chiede una maggiore cooperazione tra il Consiglio di sicurezza (a New York) e il Consiglio dei diritti umani (a Ginevra) per evitare lo scoppio di nuovi conflitti, è un buon esempio», ha aggiunto Burkhalter.

Anche per quanto riguarda l’abolizione della pena di morte, la Svizzera si augura un miglior coordinamento tra quanto viene fatto a Ginevra al Consiglio dei diritti umani e le iniziative avviate a New York, sede principale dell’ONU. La Svizzera ha per esempio aderito all’Alleanza globale contro il commercio di prodotti utilizzati per eseguire condanne a morte o per esercitare forme di tortura (Alliance for torture-free trade), una scelta che è in accordo con quanto deciso dal Parlamento lo scorso anno in merito all’esportazione e alla compravendita di prodotti farmaceutici impiegati per le esecuzioni capitali.

Partecipando a una riunione di alto livello sull’argomento presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri ha inoltre ribadito che la Svizzera intende continuare a sostenere gli sforzi di riforma del sistema dell’ONU. La riunione ha permesso al nuovo segretario generale dell’Organizzazione di fare il punto sul programma di riforme.

Nel suo discorso, Didier Burkhalter ha accennato infine a una serie di questioni politiche all’ordine del giorno che affronterà in occasione di alcuni incontri con i ministri degli esteri di altri Paesi.


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Ultima modifica 19.07.2023

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