Comunicato stampa, 15.02.2017

Il 15 febbraio 2017 il Consiglio federale ha approvato il quarto Rapporto della Svizzera sull’applicazione della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali. In questi ultimi anni, vari progressi importanti sono stati realizzati in favore delle persone appartenenti a minoranze nazionali. La promozione dei loro diritti deve continuare a essere un impegno costante.

Nel 1998, la Svizzera ha ratificato la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali. Al momento della ratifica, sono stati riconosciuti come minoranze nazionali i membri delle minoranze nazionali linguistiche, i membri della comunità ebraica e i nomadi. Riguardo a questa denominazione generica di «nomadi», il Consiglio federale si avvale di questo quarto rapporto di applicazione per ricordare e chiarire all’opinione pubblica che si tratta dell’insieme degli Jenisch, dei Sinti e Manouche svizzeri, che conducono una vita itinerante o sedentaria e che sono riconosciuti come una minoranza nazionale svizzera ai sensi della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali.

Il quarto rapporto fa il punto della situazione delle diverse minoranze nazionali riconosciute dalla Svizzera e descrive le misure prese dalla Confederazione e dalle autorità cantonali e comunali per dar seguito alle raccomandazioni rivolte nel 2014 alla Svizzera dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Tra i progressi fatti vanno menzionati i lavori del gruppo di lavoro «migliorare le condizioni del modo di vita nomade e incoraggiare la cultura degli Jenisch, Sinti e Rom in Svizzera» lanciato dal 2015 dal Consiglio federale, che hanno permesso alle varie comunità di far conoscere i loro bisogni e le loro posizioni. Inoltre, la revisione dell’ordinanza sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche (OLing), entrata in vigore alla fine del 2014, dovrebbe permettere di migliorare la rappresentanza delle minoranze linguistiche nell’Amministrazione federale a tutti i livelli gerarchici.

Il quarto rapporto risponde ai motivi di preoccupazione che sono stati espressi dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Constata che, nonostante i recenti sviluppi positivi in alcuni Cantoni, le aree di sosta e di passaggio per Jenisch, Sinti e Manouche nomadi continuano a mancare, il che mette in pericolo un elemento essenziale della loro cultura legata al viaggio. Si prevede tuttavia un miglioramento della situazione grazie alle misure che dovrebbero essere introdotte nel Piano d’azione della Confederazione per Jenisch, Sinti e Rom in corso di elaborazione. Il quarto rapporto illustra anche le misure prese dalla Confederazione per lottare contro l’antisemitismo e descrive gli sviluppi del dibattito attuale sulla protezione delle persone e delle istituzioni ebraiche.

Il quarto rapporto esamina anche la questione dell’eventuale riconoscimento di nuove minoranze nazionali svizzere nell’ambito della Convenzione quadro. Alcune organizzazioni di Rom svizzeri hanno infatti sottoposto una richiesta in questo senso, che è in corso di valutazione da parte dell’Amministrazione federale.

Il quarto rapporto è stato elaborato dopo aver consultato vari uffici federali, Cantoni, conferenze dei direttori cantonali, Comuni e città e organizzazioni cui fanno capo le minoranze interessate. È stato redatto in italiano, francese e tedesco e sarà tradotto anche in romancio.

La Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali è stata adottata dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa il 1° febbraio 1995. Si tratta dell’unico strumento multilaterale giuridicamente vincolante inteso a proteggere le minoranze nazionali e contenente soprattutto disposizioni di carattere programmatico volte a definire gli obiettivi che gli Stati Parte si impegnano a realizzare per la protezione delle rispettive minoranze nazionali.


Informazioni supplementari:

Rapporto
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