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Comunicati stampa
Comunicati stampa
La commissione d’inchiesta (OPCW-UN Joint Investigative Mechanism) ha esaminato due episodi in cui sono state utilizzate armi chimiche e, nel suo rapporto consegnato al Consiglio di sicurezza dell’ONU il 26 ottobre 2017 e pubblicato ieri, ne ha identificato i responsabili: segnatamente il gruppo «Stato islamico» per l’utilizzo di iprite a Umm Haush nel settembre 2016 e la Repubblica araba siriana per l’impiego di sarin a Khan Shaykhun nell’aprile 2017. L’esame soggiacente al rapporto è avvenuto con il sostegno tecnico della Svizzera.
La Svizzera condanna severamente l’utilizzo di armi chimiche in Siria, il cui impiego è vietato per tutte le parti in conflitto in ogni momento e in qualsiasi circostanza. Il diritto internazionale pubblico chiede a tutti gli Stati di chiamare a giudizio i responsabili.
La Svizzera ha nuovamente chiesto al Consiglio di sicurezza dell’ONU di deferire la situazione in Siria alla Corte penale internazionale, affinché possa analizzare penalmente queste e altre gravi violazioni del diritto internazionale umanitario perpetrate dalle parti in conflitto. Inoltre, esorta il Consiglio di sicurezza a verificare ulteriori misure per arginare il dilagante clima di impunità per crimini così gravi e a garantire la protezione della popolazione civile e di altre vittime del conflitto.
Le indagini volte ad accertare i fatti sono di fondamentale importanza per evitare nuove violazioni e che tali gravi crimini rimangano impuniti. La Svizzera spera che il Consiglio di sicurezza riesca a raggiungere un accordo sulla proroga del mandato della commissione d’inchiesta congiunta dell’OPAC e dell’ONU e ritiene che sia necessario compiere ulteriori verifiche alla luce di vari presunti episodi in cui potrebbero essere state utilizzate armi chimiche.
La Svizzera è decisa a portare avanti i propri sforzi umanitari in Siria e nei Paesi confinanti che hanno accolto la maggior parte dei profughi. Inoltre continuerà a offrire i propri buoni uffici e a sostenere l’inviato speciale dell’ONU per la Siria, contribuendo così alla ricerca di una pace duratura in Siria. La Svizzera è dell’avviso che questo conflitto possa essere risolto solo a livello politico.
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