Comunicato stampa, 16.09.2016

La guerra che da cinque anni imperversa in Siria si è trasformata nella più grave crisi umanitaria del mondo. Dall’inizio del conflitto nel 2011 la Svizzera ha adottato vari provvedimenti tesi ad alleviare le sofferenze delle vittime. L’aiuto in loco è stato notevolmente potenziato e sono stati accolti in Svizzera grandi gruppi di rifugiati provenienti dalla regione di crisi. Nel contempo, il nostro Paese si è adoperato a livello europeo in favore di una ripartizione solidale dei compiti per far fronte alle sfide nel settore della migrazione e dei rifugiati. Venerdì il Consiglio federale ha adottato il rapporto "Profughi siriani. Rafforzamento della cooperazione europea".

Il rapporto in adempimento del postulato della Commissione degli affari politici del Consiglio nazionale del 28 marzo 2014 (14.3290) fornisce una panoramica dettagliata dell’impegno finora profuso dalla Svizzera. Dallo scoppio del conflitto siriano all’inizio del 2011, la Svizzera ha stanziato oltre 250 milioni di franchi per la popolazione sofferente nella regione di crisi. Le risorse finanziarie e personali per l’aiuto in loco sono state progressivamente aumentate tramite contributi annuali e due pacchetti di misure immediate (crediti aggiuntivi). Con questi fondi si intende in particolare migliorare l’approvvigionamento della popolazione sofferente in Siria e dei rifugiati nei Paesi di prima accoglienza, riducendo la spinta a proseguire la migrazione. Inoltre, mediante il suo programma di promozione della pace e la sua politica umanitaria la Svizzera contribuisce agli sforzi profusi per migliorare il rispetto del diritto internazionale in materia umanitaria e i diritti dell’uomo in Siria, nonché risolvere pacificamente il conflitto in corso.

Accoglienza di gruppi di rifugiati provenienti dalla regione di crisi

Dall’inizio della crisi siriana la Svizzera ha accolto vari gruppi di vittime della guerra. Il temporaneo rilascio agevolato del visto a cittadini siriani, deciso dal Dipartimento federale di giustizia e polizia nel settembre 2013, ha finora permesso a 4 200 persone di giungere in Svizzera in maniera sicura. Sempre nel settembre 2013, il Consiglio federale ha deciso di accogliere in Svizzera in qualità di rifugiati 500 soggetti particolarmente vulnerabili. Nel marzo 2015 ha infine approvato l’accoglienza di altre 3 000 persone provenienti dalla regione di crisi. Nell’ambito di questa azione di accoglienza, condotta in stretta collaborazione con l’ACNUR, persone particolarmente vulnerabili trovano protezione duratura in Stati europei. Da agosto 2015 fino alla redazione del rapporto, sono giunte in Svizzera 592 persone suddivise in 21 gruppi (549 cittadini siriani dal Libano, e 43 iracheni e palestinesi dalla Siria). Le 136 famiglie e le 21 persone singole sono state assegnate ai Cantoni in base alla prevista chiave di ripartizione. Da allora sono arrivate altre persone, per cui ora il totale è di 751.

Partecipazione svizzera alle misure europee

Con il contingente di 3 000 persone approvato dal Consiglio federale, la Svizzera sostiene in modo mirato il programma di reinsediamento e ricollocazione dell’Unione europea. Nel caso del reinsediamento, i rifugiati provenienti da Paesi terzi sono insediati in modo duraturo in uno Stato europeo. Nel caso della ricollocazione persone bisognose di protezione sono trasferite da Stati europei particolarmente colpiti in altri Stati europei. Il Consiglio federale appoggia inoltre le proposte avanzate dalla Commissione europea per ripartire in maniera solidale i compiti nel settore della migrazione. Così la Svizzera contribuisce attivamente a una soluzione comune europea.


Informazioni supplementari:

I documenti relativi al presente comunicato stampa sono reperibili sul sito del DFGP


Indirizzo per domande:

Martin Reichlin, Segreteria di Stato della migrazione, T +41 58 465 93 50


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Il Consiglio federale
Dipartimento federale di giustizia e polizia
Dipartimento federale degli affari esteri

Ultima modifica 19.07.2023

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