Comunicato stampa, 15.07.2016

La Svizzera è scioccata e sgomenta di fronte all’attentato di Nizza che è costato la vita a oltre 80 persone. Tra le persone decedute si contano almeno due cittadini svizzeri. Il presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann ha condannato l’attacco con la massima fermezza e con una lettera indirizzata al presidente francese François Hollande ha presentato le condoglianze a nome del popolo svizzero. Anche altri membri del Consiglio federale hanno espresso parole di solidarietà e di cordoglio mediante lettere di condoglianze indirizzate ai rispettivi omologhi. Venerdì pomeriggio il Comitato ristretto Sicurezza della Confederazione (CrS) si è incontrato a Berna con i rappresentanti della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS) per discutere della situazione.

Rilievi della polizia scientifica sul camion che il 14 luglio 2016 ha investito la folla a Nizza.
L’attentato di Nizza ha provocato oltre 80 vittime.

Il Consiglio federale esprime sgomento per l'attentato di Nizza. «La popolazione svizzera e il Consiglio federale partecipano al cordoglio dei familiari delle vittime», ha detto in una prima reazione il presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann, che condanna fermamente l'attentato: «Atti di questo genere sono assolutamente inammissibili. Dobbiamo combattere qualsiasi forma di terrorismo». Le bandiere sono state esposte a mezz'asta a Palazzo federale Ovest, come pure presso l'Ambasciata svizzera a Parigi, dopo che il presidente francese François Hollande ha decretato un lutto nazionale di tre giorni.

Immediatamente dopo l'attentato, la sera del 14 luglio 2016, il consolato di Svizzera a Marsiglia e il Centro di gestione delle crisi (KMZ) a Berna hanno attivato le loro cellule di crisi. L'Ambasciata svizzera a Parigi e il console onorario svizzero a Nizza, in stretta collaborazione con le autorità francesi, svolgono accertamenti su possibili altre vittime svizzere. Secondo le ultime informazioni due cittadini svizzeri, una donna e un bambino, non sono sopravvissuti all'attentato. I chiarimenti sono ancora in corso. Non è escluso che l'attentato sia costato la vita anche ad altri cittadini svizzeri. fedpol ha inviato sul posto persone di collegamento per sostenere le autorità francesi a identificare le vittime svizzere. A Nizza e a Marsiglia sono stati inviati anche due membri del pool d'intervento in caso di crisi del DFAE.

Dopo l'attacco di Nizza, fedpol ha attivato la sua task-force operativa e garantisce il coordinamento tra tutti i partner in Svizzera e all'estero, nonché con la Francia. fedpol è inoltre in contatto con le autorità francesi di sicurezza per scoprire se questo attentato presenti eventuali legami con la Svizzera.

La Helpline del DFAE risponde 24 ore su 24 alle chiamate dei familiari preoccupati ai numeri di telefono +41 800 24-7-365 o +41 58 465 33 33. Nei suoi consigli di viaggio sulla Francia, già da tempo il DFAE rende attenti sul rischio di attacchi terroristici. In seguito alle minacce terroristiche a livello mondiale, nelle raccomandazioni generali per tutti i viaggi, alla voce «Terrorismo e sequestri» il DFAE informa come segue: «Le attività terroristiche costituiscono una minaccia per la sicurezza di tutto il mondo, Europa compresa. La minaccia include gruppi terroristici organizzati regionali e internazionali, e autori isolati. Il DFAE esorta quindi alla massima vigilanza».

Le autorità francesi sono raggiungibili per informazioni ai seguenti numeri (prefisso del Paese +33): 01-43-17-56-46 (nazionale) / 04-93-72-22-22 (locale).

Riquadro: Valutazione del SIC

L'attacco terroristico del 14 luglio 2016 a Nizza conferma la valutazione formulata dal SIC a inizio novembre 2015. Per il momento non è emerso alcun collegamento tra l'attentatore di Nizza e la Svizzera. Il livello della minaccia terroristica in Svizzera è invariato e resta quindi elevato. Il persistere dell'elevata minaccia terroristica in Europa, in generale, è riconducibile al rientro di numerosi viaggiatori unitisi a movimenti di matrice jihadista, ma anche agli appelli diretti del cosiddetto Stato islamico e di altri gruppi terroristici a perpetrare atti di terrore contro obiettivi occidentali, nonché agli attentati compiuti negli ultimi mesi. 

Allo stato attuale per la Svizzera sono gli attentati a basso grado di organizzazione logistica a rappresentare la minaccia più probabile. Gli attacchi di questo tipo possono essere perpetrati da piccole cellule o da lupi solitari, motivati unicamente dalla propaganda jihadista ad attaccare bersagli locali con i mezzi a disposizione, oppure di ritorno da una zona di conflitto jihadista dopo aver, probabilmente, ricevuto un addestramento militare. Anche se attacchi simili potrebbero essere sferrati anche in Svizzera, a oggi nessun indizio concreto lascia presagire una minaccia diretta contro il nostro Paese o i suoi interessi.

La Svizzera o gli interessi svizzeri all'estero non sono obiettivi primari di un attacco organizzato direttamente o commissionato dal cosiddetto Stato islamico o dallo zoccolo duro di Al-Qaida e dai loro affiliati. Tuttavia la Svizzera fa parte del mondo occidentale, percepito dai jihadisti come ostile all'Islam, e rimane pertanto un potenziale bersaglio della strategia terroristica. Sul territorio svizzero continuano a essere particolarmente esposti gli interessi di Stati che partecipano alla coalizione militare contro il cosiddetto Stato islamico, nonché gli interessi russi, ebraico-israeliani e arabi.

Sulle manifestazioni di rilievo che si svolgeranno prossimamente in Svizzera, tra cui il passaggio del Tour de France, il SIC non dispone al momento di indicazioni concrete di una minaccia.


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Ultima modifica 19.07.2023

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