Cooperazione per la transizione con gli Stati dell’Europa dell’Est

La Svizzera interviene in questi Paesi per solidarietà nei confronti dei poveri e degli esclusi.
La Svizzera interviene in questi Paesi per solidarietà nei confronti dei poveri e degli esclusi. © DSC

La Svizzera interviene in Europa dell’Est per solidarietà nei confronti delle persone più povere e per ridurre le disparità sociali ed economiche, ma anche per creare posti di lavoro in loco e sviluppare valide alternative alla migrazione.

Nel quadro della cooperazione per la transizione, la Svizzera supporta i Paesi dell’ex blocco comunista dell’Europa dell’Est – Albania, Bosnia e Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Serbia, Ucraina, Moldova, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan  – nel loro percorso verso la democrazia e un’economia sociale di mercato.  In questi Paesi, malgrado i progressi registrati, vi è ancora un ritardo da colmare sul piano delle riforme (p. es. in materia di decentralizzazione, Stato di diritto e servizi pubblici).

La Svizzera offre il suo contributo nella lotta alla povertà in questi Paesi per solidarietà, ma in questo modo tutela anche i propri interessi: la cooperazione per la transizione apre infatti opportunità economiche al nostro Paese e punta a creare posti di lavoro in loco e una valida alternativa alla migrazione.

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sono responsabili della cooperazione per la transizione in Europa dell’Est. Le loro attività si concentrano sui seguenti ambiti:

  • consolidamento delle strutture democratiche, rafforzamento dello Stato di diritto e miglioramento della qualità dei servizi pubblici
  • promozione del settore privato con particolare attenzione al miglioramento della situazione occupazionale, in particolare per i giovani
  • miglioramento dell’efficacia e della sostenibilità delle aziende pubbliche nel settore dell’approvvigionamento di acqua potabile, dello smaltimento delle acque di scarico e della fornitura di energia; promozione di una distribuzione idrica più equa negli Stati dell’Asia centrale
  • parità di accesso della popolazione a migliori servizi sanitari e miglioramento delle attività di prevenzione attraverso la riduzione delle malattie non trasmissibili come il diabete; potenziamento dei sistemi sanitari

Acqua potabile per tutti in Kosovo

In Kosovo, tra il 1999 e il 2014, la quota di popolazione che dispone di acqua potabile è passata dal 44 al 76%. Tale risultato è frutto degli sforzi congiunti della DSC e della SECO volti a migliorare la gestione dell’acqua potabile e delle acque di scarico nel Paese. Impegnate rispettivamente nelle zone rurali e nelle zone urbane del Kosovo, DSC e SECO hanno migliorato le prestazioni dei servizi pubblici di approvvigionamento idrico finanziando nuove infrastrutture (canalizzazioni e impianti di trattamento) e corsi di formazione per il personale. Contestualmente, la Svizzera porta avanti un dialogo costante con il Consiglio interministeriale per l’acqua del Kosovo nell’intento di dare continuità alle riforme intraprese.