Una vita senza violenza, dall’utopia alla pratica

Progetto concluso
Viso di una donna violentata.
In Bolivia, sette donne su dieci subiscono violenze legate al loro genere. Per rompere la legge del silenzio, varie vittime hanno accettato di farsi fotografare in occasione di una mostra presentata a La Paz nel 2013. © Karina Muench Reyes © Karina Muench Reyes

Sulla base di una legge contro le violenze perpetrate nei confronti delle donne adottata di recente in Bolivia, la DSC vuole contribuire a un’assistenza più sistematica e adeguata delle donne vittime di aggressioni. Anche le autorità locali e nazionali, insieme alla popolazione, sono coinvolte nello sforzo di prevenire le aggressioni commesse contro le donne. I comportamenti sono troppo spesso tinti di un maschilismo che legittima la violenza.

Paese/Regione Tema Periodo Budget
Bolivia
Diritti umani
Stato di diritto - democrazia - diritti dell'uomo
Diritti dell'uomo (diritti delle donne inclusi)
01.02.2015 - 30.09.2020
CHF  4’171’000

Dopo aver rafforzato negli ultimi anni i meccanismi di assistenza di un centinaio di servizi municipali boliviani, la DSC continua il suo impegno in particolare a favore delle donne boliviane, all’insegna di un nuovo progetto dal titolo evocativo: «Una vita senza violenza».

Il tema è scottante: in Bolivia sette donne su dieci subiscono violenze legate al genere almeno una volta nel corso della loro vita. Violenze raramente perseguite e condannate, come spesso accade nelle società di tipo patriarcale. Solo il 17% delle donne aggredite osano sporgere denuncia, forse perché solo nello 0,28% dei casi tali denunce portano a una condanna.

Migliore assistenza

La DSC vuole pertanto incoraggiare una vasta riforma dell’assistenza alle donne vittime di violenze, a seguito di una nuova legge che mira a proteggere le donne adottata dalle autorità boliviane nel 2013. L’ONG partner del progetto, Solidar Suisse, ha l’obiettivo di formare e di sensibilizzare 2000 funzionari nazionali (poliziotti, magistrati, personale di cura) e i responsabili di quattro province regionali e di 80 comuni urbani e rurali. Si vuole migliorare, a ogni livello, l’accompagnamento delle donne vittime di violenza e l’efficacia della giustizia. Due agenzie dell’ONU, UN Women e il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), collaborano al progetto.

A livello locale, il dispositivo di accompagnamento delle donne sostenuto dalla DSC si basa su 80 «reti antiviolenza» e su dieci centri di accoglienza per donne violentate che saranno creati o rafforzati in tutto il Paese. Nelle reti confluiscono gli sforzi di rappresentanti dei comuni, di gruppi della società civile e di media locali. Grazie alla loro collaborazione, la DSC stima che 74’000 donne potranno essere assistite a livello giuridico, medico o psicologico.

Maschilismo persistente

A monte, il progetto «Una vita senza violenza» raccomanda un grande lavoro di prevenzione. Un nuovo studio commissionato dalla DSC su scala nazionale nel 2015, e i cui risultati sono stati condivisi con le autorità boliviane, ha infatti confermato la persistenza di valori maschilisti tradizionali che favoriscono numerosi atti di violenza nei confronti delle donne.

Per fare evolvere le mentalità, Solidar Suisse lavora congiuntamente con varie ONG partner boliviane sul terreno. Non solo le donne, ma anche gli uomini – giovani e meno giovani – sono invitati a interrogarsi sulle loro prassi e visioni delle cose. Le attività di sensibilizzazione sono portate avanti da scuole, organizzazioni di giovani, collettività di popolazioni indigene e rurali, centri culturali, media ecc.

Un centinaio di campagne di prevenzione

Un centinaio di campagne di prevenzione dovrebbe essere attuato, a livello nazionale o locale, entro il 2020, coinvolgendo un bacino di popolazione di quasi 300 000 persone. In un primo tempo sono state selezionate quattro province del Paese: La Paz, Cochabamba, Chuquisaca e Potosí.

La DSC e i suoi partner puntano sul fatto che lavorando sia sull’assistenza alle donne vittime di violenza sia sulle norme culturali di varie popolazioni boliviane, l’impunità e l’accettazione sociale della violenza domestica diminuiscano sensibilmente con il tempo.