Per una coesistenza pacifica tra allevatori e agricoltori in un contesto fragile

Progetto concluso
Une borne de transhumance au Niger
Des couloirs de transhumance ont été délimités par des bornes. ©DDC DEZA


Sia i contadini sedentari sia gli allevatori nomadi del Niger devono poter provvedere autonomamente al proprio sostentamento e disporre di un reddito regolare. Per raggiungere tale obiettivo, la DSC è impegnata dal 1998 in un programma di sostegno al settore dell'allevamento («Programme d’appui au secteur de l’élévage» (PASEL). Insieme a partner locali, la DSC si adopera in particolare per favorire una convivenza pacifica tra agricoltori e allevatori in un contesto fragile. In passato, i contrasti tra gli interessi e le esigenze dei due gruppi sono stati all'origine di conflitti anche violenti.

Paese/Regione Tema Periodo Budget
Niger
Regioni di Dosso, Maradi und Tillabéry
Agricoltura e sicurezza alimentare
Conflitto & fragilitá
Sviluppo agricolo
Politica agricola
Politica di sicurezza alimentare
Infrastruttura rurale (till 2016)
Prevenzione dei conflitti
01.10.2010 - 31.12.2015
CHF  5’701’300

La Repubblica del Niger è il Paese con il più grande patrimonio zootecnico nella zona del Sahel. Nelle aree rurali, circa l'87 per cento della popolazione vive di pastorizia. Grazie a un'economia mista basata sull'agricoltura e sull'allevamento, per lungo tempo è stato possibile sia mantenere l'equilibrio tra ambiente, uomo e animali sia tutelare nel complesso i vari interessi e le varie esigenze. I quattro grandi periodi di siccità degli anni 1969, 1974,1984 e 2004, nonché lo sfruttamento sempre più intensivo del suolo e dei pascoli, hanno tuttavia mostrato la vulnerabilità dell'economia mista. La scarsità delle risorse e la lotta per la loro ripartizione hanno causato conflitti tra gli agricoltori e gli allevatori, rispettivamente sedentari e nomadi.

La scarsità delle risorse e la lotta per la loro ripartizione sono imputabili in particolare ai seguenti fattori:

  • cambiamenti climatici;
  • crisi economica;
  • pressione demografica;
  • espansione dell'agricoltura sulle tradizionali zone di pascolo;
  • la desertificazione del suolo e la scomparsa dei campi a maggese;
  • differenze socioculturali;
  • questioni riguardanti il diritto fondiario e il diritto rurale, come l'esclusione degli allevatori dalla proprietà fondiaria e
  • la mancanza di cooperazione tra gli allevatori.

Stabilimento di un «codice rurale»

Dal 1998, per gli allevatori nomadi sono stati designati e contrassegnati corridoi di transito della lunghezza complessiva di 3000 chilometri. Gli allevatori possono così spostare le loro mandrie attraverso questi corridoi senza danneggiare i campi degli agricoltori. Si è anche proceduto alla definizione e al risanamento di varie zone di transito e di pascolo coinvolgendo tutti gli attori locali. Parallelamente, la DSC sostiene e accompagna l'istituzione di autorità locali responsabili dell'attuazione di direttive in materia di diritto rurale e diritto fondiario. Le esperienze raccolte nell'ambito del progetto hanno contribuito all'elaborazione del cosiddetto Code rural (Codice rurale).

Assicurare la continuazione del processo dopo il progetto

I lavori svolti nell'ambito del progetto dovranno essere portati avanti anche dopo la conclusione di quest'ultimo nel 2013. Le analisi e le attività informative serviranno inoltre a mantenere gli obiettivi raggiunti e a svilupparli ulteriormente. In futuro i partner, come la segreteria del Code rural e le commissioni, dovranno essere in grado di lavorare in modo più autonomo assumendosi maggiori responsabilità, affinché i progressi compiuti possano essere mantenuti anche dopo la conclusione del progetto PASEL. Le esperienze e le conoscenze acquisite nel quadro di tale progetto suscitano inoltre interesse tra i relativi ministeri e organi governativi del Niger, con i quali la DSC ha collaborato intensamente sin