Razzi su Tripoli: il DFAE chiede la fine dei combattimenti in Libia e il sostegno di tutti al processo politico

Comunicato stampa, 17.04.2019

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è estremamente preoccupato per l’escalation militare in seguito all’attacco lanciato dalle Forze armate libiche il 4 aprile scorso e i successivi combattimenti nei dintorni di Tripoli. Oltre 100 persone hanno perso la vita e gli sfollati sono migliaia.

Alcuni razzi hanno colpito ieri il centro della capitale libica; almeno sei civili sono deceduti in seguito a questo attacco.

La Svizzera chiede a tutte le parti in conflitto di porre fine alle operazioni militari garantendo una tregua per permettere in particolare di condurre operazioni umanitarie. Invita inoltre le parti a rispettare gli obblighi sanciti dal diritto internazionale umanitario e a garantire la protezione della popolazione civile. Condanna tutte le parti in conflitto per l’uso di armi pesanti e, in particolare, per i bombardamenti che hanno colpito strutture mediche e scolastiche negli scorsi giorni e ricorda che prendere di mira installazioni civili rappresenta una grave violazione del diritto internazionale umanitario. La Svizzera è anche estremamente preoccupata per la situazione dei migranti detenuti nei pressi delle zone di combattimento e chiede che le parti in conflitto facciano tutto il possibile per garantire la loro sicurezza e protezione.
 
Solo il dialogo e una soluzione politica inclusiva possono assicurare una transizione pacifica in Libia. Il DFAE chiede quindi a tutte le parti di sostenere gli sforzi dell’ONU e del rappresentante speciale del segretario generale dell’ONU, Ghassan Salamé, nella ricerca di una soluzione politica; ribadisce il proprio appoggio a questi sforzi, i soli che potrebbero permettere di trovare una soluzione inclusiva, accettata da tutte le componenti della società libanese, e di garantire un’equa ripartizione delle risorse del Paese.
 
La Svizzera rivolge anche un appello a tutti i membri della comunità internazionale affinché sostengano in modo unito e coerente il rifiuto di una soluzione militare e appoggino il processo politico.
 
La Svizzera è attiva in Libia nell’ambito della promozione della pace e dell’aiuto umanitario nonché in progetti riguardanti la migrazione. A livello umanitario sostiene il lavoro del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e delle organizzazioni attive nelle varie parti del Paese. S’impegna anche nell’ambito della trasformazione dei conflitti e per la promozione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. La Svizzera appoggia inoltre il lavoro dell’ONU che sostiene processi inclusivi paralleli alla Conferenza nazionale che avrebbe dovuto aver luogo nei giorni scorsi nonché processi di mediazione a livello locale volti a rafforzare il carattere inclusivo dell’impegno politico degli attori libici.


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