Libia: assistenza e protezione ai migranti

Progetto concluso
CESVI concentra le sue attività a Bengasi dove distribuisce medicinali e kit igienico-sanitari.
La CESVI, una ONG italiana, concentra le sue attività a Bengasi, nell’Est della Libia, dove distribuisce medicinali e kit igienico-sanitari. © ph. Giovanni Diffidenti/Cesvi ©

Per le migliaia di persone che fuggono da situazioni di violenza e miseria e sperano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo la Libia continua a essere un luogo di partenza molto gettonato. Nel Paese la DSC sostiene due ONG che forniscono assistenza ai migranti vittima di aggressioni e detenzioni arbitrarie. Nel 2015 la Svizzera ha stanziato 2 milioni CHF ai settori della migrazione e della protezione dei civili in Libia.

Paese/Regione Tema Periodo Budget
Libia
Diritti umani
Migrazione
Sanità
Stato di diritto - democrazia - diritti dell'uomo
Diritti dell'uomo (diritti delle donne inclusi)
Migrazione in generale (aspetti relativi allo sviluppo e partenariati)
Assistenza sanitaria primaria
01.06.2015 - 28.02.2017
CHF  422’684

Sebbene esistano svariate rotte migratorie, la Libia continua a essere un luogo di transito per migliaia di vittime di violenze che tentano di raggiungere l’Europa via mare. Nel 2015 più di 150’000 persone hanno effettuato la pericolosa traversata del Mediterraneo. Tra queste molte sono state soccorse in mare e oltre 2900 vi hanno trovato la morte.

Dall’inizio del 2016 il numero dei migranti che privilegiano la rotta del Mediterraneo è addirittura in aumento; mentre le frontiere nella regione dei Balcani si chiudono. Si stima che tra gennaio e aprile 16’500 migranti abbiano raggiunto l’Italia a partire dalle coste libiche. Durante questi mesi i controlli alle imbarcazioni alla deriva sono tornati d’attualità.

Numerose violazioni

Le traiettorie dei migranti sono tra le più disparate, anche tra gli stessi Libici. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’ACNUR, circa 500’000 di loro sono sfollati sul proprio territorio, nella maggior parte dei casi dopo essere fuggiti a causa delle violenze e dei combattimenti che dal 2011 dilaniano la Libia. Alla popolazione nazionale si aggiungono i migliaia di cittadini siriani, iracheni o di altri Paesi considerati rifugiati di guerra o richiedenti l’asilo. Per finire la Libia accoglie anche molti dei cosiddetti migranti «per motivi economici », provenienti principalmente dall’Africa subsahariana.

Questi gruppi di migranti, che l’ACNUR definisce come flussi migratori misti, hanno una cosa in comune: devono far fronte a svariate violazioni dei diritti umani durante il loro soggiorno in Libia. Aggressioni fisiche, detenzioni arbitrarie e limitazioni della libertà di movimento sono all’ordine del giorno. Il loro accesso alle cure e ad altri servizi di base è estremamente limitato. Questa situazione riguarda sia le persone che si preparano ad attraversare il Mediterraneo sia quelle soccorse in mare.

Doppia assistenza a Bengasi e a Tripoli

In questo contesto la DSC sostiene due ONG, la CESVI e il Danish Refugee Council, nell’ambito dell’assistenza che queste organizzazioni offrono ai migranti su più fronti. La CESVI, una ONG italiana, concentra le sue attività a Bengasi, nell’Est della Libia, dove distribuisce medicinali e kit igienico-sanitari. Inoltre offre  sostegno psicologico agli individui più fragili e, qualora necessario, sottopone determinati casi all’attenzione di altre organizzazioni specializzate. Circa 2000 persone ricevono assistenza dalla ONG che propone anche formazioni al personale libico di vari centri di detenzione su temi di vario tipo: protezione delle persone, flussi migratori misti, diritti umani e diritti dei migranti ecc.

Il Danish Refugee Council (DRC) fornisce le stesse prestazioni nella regione della capitale di Tripoli, comprese anche formazioni e attività di sensibilizzazione per sorveglianti. Oltre 3000 migranti si sono avvalsi dei servizi della ONG. In particolare è stata molto apprezzata la possibilità che il DRC offre ai migranti di contattare i cari rimasti nel Paese d’origine attraverso una linea telefonica gratuita installata nei centri di accoglienza.

Tutela dei diritti e protezione

L’assistenza giuridica e/o psicosociale dei migranti è prioritaria per le due ONG sostenute dalla DSC. La maggior parte dei rifugiati, richiedenti l’asilo o dei  migranti che vivono sul territorio libico si trovano in uno stato di disorientamento e sconcerto a causa dell’ingente mole di pratiche da sbrigare. Le persone in stato di detenzione, invece, non sono  a conoscenza dei loro diritti.

Tanto la CESVI quanto il DRC impiegano molto tempo a identificare i bisogni dei migranti che hanno deciso di assistere, a seconda del loro grado di vulnerabilità. Le due organizzazioni riportano poi le informazioni sui casi alle autorità nazionale competenti e all’ACNUR. A partire dal momento in cui agli individui e alle famiglie viene riconosciuto lo statuto ufficiale di rifugiato, le ONG predispongono le pratiche necessarie affinché le persone interessate ricevano la protezione a cui hanno diritto.

La migrazione e la protezione sono due temi prioritari dell’impegno della Svizzera in Africa del Nord. Solo in Libia la DSC ha versato nel 2015 più di 2 milioni CHF a sostegno di vari progetti in questi settori.