Confine turco-siriano: la Svizzera esorta tutte le parti a rinunciare alle ostilità

Comunicato stampa, 09.10.2019

La Svizzera segue con preoccupazione gli sviluppi recenti sul confine turco-siriano nel Nord-Est della Siria. Invita tutte le parti a rinunciare alle ostilità e a rispettare il diritto internazionale, in particolare il diritto internazionale umanitario.

 La gente fugge dai bombardamenti a Ras al Ayn, Siria nord-orientale
La gente fugge dai bombardamenti a Ras al Ayn, Siria nord-orientale © Keystone

La Svizzera segue con preoccupazione l’aumento delle ostilità nel Nord-Est della Siria. Un’ulteriore escalation avrebbe gravi conseguenze per la popolazione civile, già in grande difficoltà, e potrebbe destabilizzare ancora di più la situazione in Siria e nella regione. Per questo, la Svizzera chiede a tutte le parti di rispettare il diritto internazionale e, in particolare, lo Statuto delle Nazioni Unite, il diritto internazionale umanitario e i diritti umani. Il DFAE ha espresso questa posizione nei confronti delle parti interessate.

La protezione della popolazione e delle infrastrutture civili e l’accesso umanitario immediato, duraturo e privo di ostacoli alle persone nel bisogno devono essere garantiti in ogni momento.

La Svizzera fa appello alle parti coinvolte affinché riprendano i negoziati per allentare le tensioni e risolvere i conflitti politicamente. I fattori all’origine del conflitto in Siria possono essere eliminati in modo duraturo solo attraverso un processo di pace nel quadro dell’ONU. L’intenzione del segretario generale dell’ONU di convocare a Ginevra un comitato costituzionale siriano sarebbe un primo passo verso una soluzione politica del conflitto. La Svizzera sostiene attivamente questo processo.


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