La Svizzera disapprova le misure contro la Corte penale internazionale indipendente

Comunicato stampa, 15.03.2019

La Svizzera deplora il fatto che gli Stati Uniti abbiano deciso di introdurre alcune misure che colpiscono le collaboratrici e i collaboratori della Corte penale internazionale e minaccino altre sanzioni. Ribadisce inoltre il proprio sostegno alla Corte penale, un’istituzione indipendente che contribuisce a chiarire le responsabilità nel caso dei crimini più gravi e a mantenere la pace nel mondo.

La Svizzera deplora il fatto che gli Stati Uniti d’America abbiano deciso di introdurre restrizioni per il rilascio di visti a collaboratrici e collaboratori della Corte penale internazionale e minaccino altre sanzioni. La Corte penale internazionale è un tribunale indipendente che risponde solo al diritto, non può dunque diventare il bersaglio di misure politiche.

La Svizzera ribadisce il sostegno alla Corte, che contribuisce in modo importante alla lotta contro i crimini più gravi e garantisce giustizia alle vittime, svolgendo così anche un ruolo fondamentale nel mantenimento della pace e della stabilità nel mondo.

Tutti i Paesi hanno il dovere di perseguire e punire i crimini più gravi. Solo se non sono in grado o non vogliono farlo, può intervenire la Corte penale internazionale. La Svizzera esorta pertanto gli Stati Uniti a garantire un perseguimento penale ottimale.

Sono 123 gli Stati, tra cui la Svizzera, che sostengono la Corte penale internazionale, la cui sede si trova all’Aia, nei Paesi Bassi. Questo tribunale si occupa di perseguire il genocidio, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra e il crimine di aggressione.


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