La situazione della popolazione nelle regioni colpite in Turchia e in Siria rimane precaria a sei settimane dal devastante terremoto. Il sisma che ha colpito i due Paesi all’inizio di febbraio ha causato oltre 50 000 vittime e costretto più di tre milioni di persone a lasciare le proprie case.
La situazione umanitaria in Siria, già catastrofica prima del terremoto, si è ulteriormente deteriorata. A ciò si aggiungono gli ingenti danni nelle regioni colpite in Turchia. «Siamo determinati ad aiutare le popolazioni di entrambi i Paesi e di tutte le regioni colpite», ha dichiarato Manuel Bessler alla conferenza dei donatori a Bruxelles.
Subito dopo il terremoto del 6 febbraio 2023 la Confederazione ha attivato la Catena svizzera di salvataggio e successivamente ha inviato in Turchia una squadra di pronto intervento con specialiste e specialisti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). La Svizzera ha sostenuto la popolazione in Siria con contributi finanziari alle organizzazioni partner multilaterali e bilaterali. Inoltre, alla popolazione dei due Paesi colpiti sono state distribuite complessivamente 700 tende familiari per l’inverno.
Impegno a lungo termine nella crisi siriana
Con i fondi aggiuntivi ora sbloccati la Svizzera si riallaccia al suo precedente impegno in Siria e nella regione, che viene portato avanti. Dall’inizio della crisi siriana nel 2011 la Svizzera ha destinato oltre 610 milioni di franchi alle popolazioni colpite nel Paese e nella regione. Inoltre, si impegna anche a favore della pace, del rispetto del diritto internazionale e della lotta contro l’impunità.
La conferenza internazionale dei donatori a Bruxelles è stata organizzata dall’Unione europea sotto la presidenza svedese del Consiglio dell’UE.
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Aiuto umanitari d’emergenza a Turchia e Siria
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